Traduzione non ufficiale da A Nova Democracia 19 luglio 2023

Dopo  l’approvazione della “riforma fiscale” e di altre misure considerate centrali dalle classi dominanti e dall’imperialismo, il governo di Luiz Inácio dovrà pagare il conto. La fattura è cara e il modo con cui procedere al pagamento è quello di consegnare il governo ancora di più alla destra tradizionale, soprattutto al “centro”.

Il giorno 15, l’organo di stampa “Estadão” ha informato che il summit del PT ha risolto il tema nel modo seguente: per la “governabilità”, il partito dovrebbe “ridimensionare il proprio ruolo” (“cortarse la propia carne”, letteralmente: “tagliarsi la propria carne”). La consegna crescente del governo nelle mani della destra tradizionale è inevitabile, la questione è come poterlo fare dando l’immagine di mantenere e promuovere il proprio progetto. Allora, l’unica possibilità è cercare di evitare, per quanto possibile, la consegna di posizioni di rilevanza strategica nell’immagine pubblica, perché sono la “vetrina sociale” del governo, come l’amministrazione della Salute e dello Sviluppo Sociale. Il resto è all’ordine del giorno sul tavolo della contrattazione.

Arthur Lira, come capo della mascalzonaggine chiamata “centro”, ha richiesto l’ottenimento di posti di potere in due ministeri e alcuni monopoli statali (dove, come tutti sanno, ci sono molti soldi in circolazione). I reali vincitori sarebbero il PP e i repubblicani.

È una scena di tragicommedia. È stato Luiz Inácio che ha trattato il capo del PP, Ciro Nogueira, come il peggiore criminale del mondo, l’anno scorso, quando era alleato ed insieme primo ministro della Casa Civile del presidente in quel momento, Jair Bolsonaro. La reciprocità era reale. Allora, il partito guidato da Ciro Nogueira – il “terribilmente bolsonarista” – faceva parte del governo. Lo stesso Ciro, in un’intervista, aveva detto che lui non aspirava ad assumere un ruolo centrale nel governo, perché questo avrebbe “danneggiato”  Bolsonaro. Divertente!

È stato Luiz Inácio che il gennaio 2022 ha, a sua volta, criticato fortemente Bolsonaro in quanto “ostaggio del centro”. Aveva dichiarato: “Non c’è stato, nella storia della Repubblica, un governo così fragile, così screditato, così inoperante e impotente di fronte al Congresso. Bolsonaro non decide nulla, non ordina nulla, non controlla nulla, neanche il Budget dell’Unione, che deve essere guidato dal Potere Esecutivo”. Che parole forti! Ed ora tutte queste parole gli si rivoltano contro.

Ma, insomma, Luiz Inácio è per la “governabilità”. Per gli opportunisti, tutto serve a mantenere nel governo l’(autoproclamata) “sinistra”, anche se il governo è di destra, sempre più esplicita e apertamente.