Il 21 novembre un corteo di 200 ragazzi si era riunito per protestare contro il rifiuto della rettrice dell’università a prendere posizione verso ciò che sta accadendo in Palestina. Questo anche considerando gli accordi che l’università stringe con le università dello stato di apartheid sionista. Di fronte alla pacifica protesta degli studenti il Senato Accademico si è barricato in università e ha chiamato la Celere.

Il tutto non aveva chiaramente alcuna funzione se non quello di fare quadrato per difendere il sistema di potere che le università rappresentano. Nel frattempo gli studenti si stavano spostando dal presidio per recarsi in assemblea verso piazza Brunelleschi. Qui la polizia, con la scusa che temeva che gli studenti stessero andando verso la sinagoga, ha aggredito e manganellato gli studenti. Il tutto nonostante il presidio fosse stato autorizzato.

Vediamo dunque come la spregevole equiparazione della solidarietà e del sostegno alla lotta del popolo palestinese con l’antisemitismo serva in realtà a giustificare e approfondire l’attuale processo di fascistizzazione, il tutto mentre l’attuale quarta carica dello Stato fino a poco tempo fa vantava e mostrava di possedere busti del Duce in casa.

La repressione che si accanisce feroce sugli studenti combattivi, mentre chiaramente risparmia gli studenti delle associazioni corporative, utili a servire la corporativizzazione istituzionale degli studenti, non fermerà ovviamente la lotta degli studenti.