Traduzione non ufficiale da The Red Herald

Condividiamo l’articolo pubblicato sul sito del Comitato Comunista dei Paesi Bassi.

 

Alle ore 7:00 del mattino di venerdì, la polizia olandese ha fatto irruzione nella casa di un nostro compagno.

Sono entrati senza alcun preavviso. Il compagno stava ancora dormendo, senza rappresentare alcuna minaccia. È stato arrestato direttamente nel letto, trasportato dall’altra parte del paese fino a Dordrecht e detenuto per 18 ore. Il suo crimine? Sedizione, per aver denunciato il ruolo delle aziende che operano nei Paesi Bassi nel genocidio in corso contro il popolo palestinese.

Ora il Compagno dovrà comparire davanti a un giudice.

Come se il processo non bastasse, lo Stato olandese ha imposto temporaneamente un divieto di movimento, impedendo al compagno di entrare nelle aree circostanti Fokker GKN e Maersk. Possiamo solo concludere che queste restrizioni siano state imposte direttamente da un giudice al servizio di Maersk, Fokker GKN Aerospace e delle autorità municipali: un atto di repressione palese e politico, volto a proteggere la macchina bellica delle aziende.

Fokker GKN, con sede a Papendrecht, produce componenti per il caccia F-35, l’aereo ampiamente utilizzato dall’entità sionista per bombardare case, campi profughi, ospedali e scuole a Gaza. Questi componenti sono essenziali per il funzionamento dell’aereo: senza di essi, le bombe non cadrebbero.

Maersk, operando da Rotterdam, è una delle più grandi compagnie di navigazione al mondo. È responsabile del trasporto di hardware militare, componenti per armi ed equipaggiamenti logistici a livello globale. Maersk gioca un ruolo logistico diretto nel sostenere la guerra sionista contro la Palestina. Le sue navi trasportano la macchina della morte, mentre i suoi dirigenti si nascondono dietro le astrazioni della “supply chain”.

Invece di indagare su questa complicità materiale diretta, il Comune di Papendrecht e il Comune di Rotterdam hanno scelto di proteggere queste aziende.

Il Comune di Papendrecht ha risposto alla protesta pacifica vietando temporaneamente al compagno l’accesso all’intera area attorno a Fokker, criminalizzando di fatto l’opposizione al profitto di guerra.

Il Comune di Rotterdam ha installato nuove infrastrutture di sorveglianza, tra cui nuovi sistemi di telecamere vicino agli uffici Maersk, e ha aumentato la presenza della polizia nella zona. Invece di affrontare i crimini di Maersk, hanno criminalizzato chi osa denunciarli.

Questi non sono atti amministrativi casuali o neutrali. Sono mosse politiche deliberate per sopprimere la resistenza e proteggere il capitale.

Siamo dunque portati a porre i seguenti interrogativi:

Perché i comuni si comportano come forze di sicurezza private per trafficanti di armi e profittatori di guerra?
Perché lo Stato olandese protegge le aziende complici del genocidio mentre perseguita chi ne denuncia la complicità?
Quali comunicazioni, accordi o “intese” esistono tra Maersk e il Comune di Rotterdam, e tra Fokker GKN e il Comune di Papendrecht?
Perché denunciare la verità porta a un’accusa di sedizione, mentre i veri facilitatori del genocidio restano impuniti?

Quando i resistenti di Gaza rispondono al fuoco degli F-35, stanno combattendo contro armi costruite con componenti olandesi, spedite da porti olandesi e protette dalle leggi olandesi.

Quando gli attivisti nei Paesi Bassi bloccano Maersk o Fokker, stanno interrompendo il flusso del genocidio. È un’unica resistenza, combattuta con armi diverse su terreni diversi, ma animata dallo stesso impegno per la liberazione.

Gaza combatte con razzi e fucili. Noi combattiamo con i nostri corpi, le nostre voci e le nostre azioni. Entrambe sono forme di resistenza. Entrambe sono necessarie.

Alla luce di tutto ciò, chiediamo quanto segue:
 
L’immediata caduta di tutte le accuse contro il compagno.
La revoca totale di tutte le restrizioni di movimento.
La fine della repressione poliziesca e municipale delle azioni di solidarietà con la Palestina.
La piena divulgazione pubblica delle comunicazioni tra Maersk, Fokker GKN e i comuni di Rotterdam e Papendrecht.

Combatteremo la criminalizzazione del nostro compagno.
Rifiutiamo la repressione del nostro movimento.
Non abbandoneremo i nostri compagni, né a Gaza né nei Paesi Bassi.

“Essendo comunisti, non temiamo nulla”
– Presidente Gonzalo, Intervista al Presidente Gonzalo

Communstisch Comite van Nederland National Leadership