Comunicato sull’aggressione imperialista contro l’Iran.
L’attacco iniziato il 13 giugno dallo Stato d’Israele contro l’Iran è un ulteriore salto in avanti nella crisi generale degli assetti politici e militari internazionali. Si tratta di una crisi alimentata dalla fase terminale del sistema imperialista. Il tutto si traduce nell’accentuazione delle contraddizioni tra paesi imperialisti e popoli oppressi, delle contraddizioni inter-imperialistiche e di quelle tra borghesia e masse popolari negli stessi paesi imperialisti. L’accentuazione di queste contraddizioni è quindi a sua volta irreversibile. La tendenza alla rivoluzione proletaria mondiale si apre la strada, sul piano ideologico, politico e militare, nello sviluppo di queste contraddizioni. Questa tendenza è oggettivamente quella principale e via via lo diventerà anche sul piano politico effettivo. Infatti oggi l’unica via d’uscita per i popoli oppressi di tutto il mondo e per il proletariato e le masse popolari dei paesi imperialisti è il pieno affermarsi di tale tendenza, l’unione delle lotte di liberazione nazionale, delle rivoluzioni di Nuova Democrazia nei paesi oppressi e, nei paesi imperialisti. delle rivoluzioni socialiste e quelle di Democrazia popolare (in Italia) sulla via del socialismo.
Rispetto alla contraddizione tra imperialismo (da un lato USA, principali paesi europei e Giappone, dall’altro Russia e Cina) e popoli oppressi/piccole nazioni troviamo nella fase attuale: – la duplice penetrazione ed aggressione contro il popolo ucraino;- l’attacco genocida contro l’eroico popolo palestinese;- la contro-offensiva reazionaria contro le rivoluzioni di Nuova Democrazia guidate dai partiti maoisti (India, Filippine, Perù, Turchia);- l’inaudita accentuazione dell’oppressione, dello sfruttamento e della “guerra di bassa intensità” contro i popoli oppressi; – la volontà genocida sempre più aperta nei confronti delle popolazioni provenienti dai paesi oppressi che vivono nei paesi imperialisti o che stanno emigrando in tali paesi (come ben reso evidente da innumerevoli eventi, dalle campagne e dalle legislazioni razziste alle navi della morte, dai CPR al tentativo di creare campi di concentramento in altri paesi come l’Albania, la Libia, la base di Guantánamo ecc., dove rinchiudere i migranti). In questo quadro va collocato in primo luogo l’attacco in atto contro l’Iran.
Rispetto alla contraddizione inter-imperialista possiamo sostenere che la terza guerra mondiale sia già iniziata con la stessa guerra d’Ucraina in cui i due blocchi imperialisti si sono scontrati e si scontrano per il controllo del paese. La guerra genocida contro il popolo palestinese viene condotta anche con l’obiettivo di pacificare pienamente un’area critica di rilevanza strategica internazionale e questo evidenzia come di fatto non sia semplicemente una guerra sionista, ma come dietro il nazi-sionismo sia presente ed operante l’intero schieramento imperialista occidentale. L’attacco in atto contro l’Iran trova un ulteriore elemento di spiegazione nello stesso scontro inter-imperialistico.
Questa guerra inter-imperialistica vede il confronto diretto ed indiretto delle varie potenze imperialiste in un quadro in cui non esiste più, a differenza del passato, un blocco significativamente prevalente sotto il profilo militare e su quello della disponibilità delle risorse e del grado di sviluppo capitalistico. A differenza di quello che si sostiene e si prospetta comunemente, questa guerra è di lunga durata: una prolungata guerra di posizione che può forse prevedere un uso effettivamente dispiegato delle armi nucleari nella sua fase ultimale.
Nella crisi terminale dell’imperialismo, nell’accentuarsi della guerra contro i popoli oppressi e nello sviluppo dello stesso scontro inter-imperialistico avanza il fascismo su scala mondiale. I vecchi paesi imperialisti occidentali liberal-reazionari, caratterizzati dall’avanzata decomposizione degli ordinamenti liberal-democratici, si trasformano sempre più in senso fascista. Questo avviene in primo luogo attraverso la fascistizzazione degli apparati statali e la militarizzazione e corporativizzazione della società ed in secondo luogo con la stessa ascesa delle forze politiche più apertamente fasciste che si sostituiscono alle altre forze politiche reazionarie di potere sempre più logorate dalla crisi egemonica. In questo modo si aggiungono ai regimi fascisti di fatto dominanti nelle aree caratterizzate dal capitalismo burocratico (che comprendono quasi totalità dei paesi del mondo ad esclusione dei pochi paesi imperialisti). alla Russia liberal-fascista ed alla Cina socialfascista.
Oggi in Italia la questione del sostegno alle lotte ed alle rivoluzioni dei popoli oppressi (oggi la Palestina ma anche il sostegno alle rivoluzioni di Nuova Democrazia come nel caso dell’India e del partito maoista indiano il cui massimo dirigente è stato recentemente martirizzato dal fascismo di Modi), dell’opposizione al riarmo ed alla guerra inter-imperialista, quella dell’opposizione al razzismo ed al fascismo e della lotta contro l’offensiva economica e politica contro i lavoratori salariati e le masse popolari, insieme con l’aggravarsi della Questione Meridionale e delle Isole, richiede un programma ed una strategia per lo sviluppo di una rivoluzione democratico popolare sulla via del socialismo. Ne deriva la necessità di un partito rivoluzionario fondato sulla base di quadri dediti alla causa del proletariato e dei popoli. E’ necessario ricostruire il Partito Comunista d’Italia nella ripresa del Cammino di Gramsci sulla base del maoismo.
PER LA DEMOCRAZIA POPOLARE