Traduzione non ufficiale da The Red Herald (25 agosto)

L’Australia, sotto la supervisione degli Stati Uniti e del governo filippino, sta conducendo esercitazioni militari nelle acque del Mar Cinese Meridionale. Acque che sono rivendicate quasi interamente dallo Stato cinese. Questa pratica di cooperazione militare è in corso dal 14 agosto e durerà pe tutto il mese. Il presidente delle Filippine, Ferdinand Marcos Jr. non ha tardato a definire questa operazione congiunta “estremamente importante”.

Queste esercitazioni militari comprendono principalmente 175 soldati filippini, due plotoni delle truppe australiane (circa 96 soldati) e 150 soldati americani. Secondo il quotidiano rivoluzionario Ang Bayan, queste esercitazioni fanno parte dell’Indo-Pacific Endevor (Indo-Pacific Force – IPE) australiano, “una serie di esercitazioni militari con l’intento strategico di circondare e provocare la guerra contro la Cina”.

Tutto è iniziato quando la Cina ha sparato acqua da un cannone a una nave che trasportava rifornimenti al danneggiato avamposto militare BRP Sierra Madre, situato nel gruppo delle Isole Spratly, nelle Filippine. La Cina ha giustificato l’attacco dicendo che stavano trasportando “materiali da costruzione illegali usati per eseguire un rinforzo su larga scala” in una zona contesa. Da allora, lo Stato yankee, attraverso grandi navi e aerei nella zona, ha interferito più volte e ha iniziato a fare pressione sulle navi cinesi affinché giustificassero la loro presenza.

Come riporta Ang Bayan: “nonostante il pericolo che comportava per i pescatori e i cittadini filippini, il 21 agosto USA e l’Australia hanno condotto una ‘simulazione di assalto aereo” nelle acque di Palawan utilizzando i propri elicotteri e aerei da combattimento”. E hanno aggiunto che le Forze Armate Filippine, (Armed Forces of the Philippines – AFP) sotto il totale controllo e la direzione di eserciti stranieri, qualificavano queste azioni come “difesa” della sovranità del paese.

Da quel giorno sono state effettuate molte altre operazioni. Ad esempio, il Pacific Airlift Rally si è svolto sotto la guida degli Stati Uniti dal 14 al 19 agosto, con la partecipazione di 14 paesi. Sempre il 23 agosto si è svolta la Pacific Partnership (Associazione del Pacifico) nell’Unione, con la quale si nascondono esercitazioni di operazioni militari come lavori di “assistenza umanitaria e preparazione in caso di disastro”.

Il giornale Ang Bayan aggiunge “Insieme ai giochi di guerra a livelli che vengono lanciati dai siti EDCA’ [nota del traduttore: Enhanced Defense Cooperation Arrangement – Accordo migliorato di cooperazione in materia di difesa], le truppe americane stanno facendo preparativi unilaterali per la guerra nel territorio del paese al di fuori dell’autorità dello stato nazionale”. Dal 7 agosto la più grande portaerei militare degli Stati Uniti è in acque filippine, con la partecipazione di oltre 13.000 truppe provenienti da 33 paesi. Inoltre, da quello stesso giorno l’esercito yankee ha fatto volare unilateralmente elicotteri e aerei da combattimento sopra il Mar Cinese Meridionale, conducendo missioni senza l’assistenza delle forze filippine. Sempre il 16 agosto, la Squadra di Preallarme delle Forze Marine e Navali ha volato sopra il Mare delle Filippine. E dal 22 agosto si pattuglia anche il Mar Cinese Meridionale, includendo squadroni che svolgono operazioni di intelligence. Sempre il 22 agosto, poiché le Filippine sono riuscite a trasportare i rifornimenti alla BRP Sierra Madre dopo il primo attacco, fu fatto volare un aereo Poseidone yankee, aereo di sorveglianza e pattuglia marittima.