Traduzione non ufficiale da The Red Herald.
Il Partito Comunista delle Filippine ha rilasciato una dichiarazione sulle proteste del 21 settembre. Questa è una sintesi, puoi leggere la dichiarazione completa qui:
https://philippinerevolution.nu/statements/historical-significance-of-the-september-21-protests-and-prospects-beyond
Il Partito Comunista delle Filippine (CPP) definisce le recenti proteste a livello nazionale come di “profondo significato storico” e colloca le manifestazioni di massa in una prospettiva storica più ampia, descrivendo l’attuale governo corrotto e la lunga storia di lotta che ha portato a queste proteste. Secondo il CPP, imparare dalla storia è l’unico modo per fare progressi nella lotta. Viene inoltre sottolineata la necessità per i rivoluzionari di rafforzare la propria determinazione, educare le masse ed espandere le organizzazioni rivoluzionarie per realizzare l’aspirazione del popolo a un cambiamento rivoluzionario.
Le proteste sono iniziate come una crescente denuncia dei continui scandali di corruzione che coinvolgono Marcos Jr., il suo governo e i loro alleati capitalisti, in particolare il finanziamento e la gestione di progetti infrastrutturali anomali (come il controllo delle inondazioni), realizzati in cambio di clientelismo politico e miliardi di pesos in tangenti. Le ruberie di Marcos sono emerse con notizie secondo cui lui e Sara Duterte avrebbero ricevuto milioni in “contributi elettorali” da imprenditori poi ricompensati con grandi appalti pubblici. Quando il tifone ha colpito le Filippine e gli effetti della corruzione sono diventati evidenti a tutti, la rabbia popolare è esplosa.
Le azioni di massa “hanno visto una vasta partecipazione di studenti e giovani”, ispirati dalle “recenti manifestazioni giovanili in Indonesia e Nepal e, prima ancora, in Kenya e in diversi paesi africani, contro la corruzione dei burocrati, la grave disuguaglianza sociale, le ingiustizie e la repressione politica”. Il CPP afferma che ai giovani si sono uniti nelle proteste anche molti altri gruppi “stanchi del sistema marcio”.
Marcos ha ordinato alla polizia di reprimere le manifestazioni e, con brutalità e violenza, sono stati arrestati arbitrariamente circa duecento manifestanti, mentre molti altri hanno riportato ferite varie a causa delle aggressioni della polizia.
Le manifestazioni si sono svolte nel 53º anniversario della dichiarazione della legge marziale da parte di Ferdinand Marcos. Il CPP spiega che “questo è un segno di come il popolo filippino non abbia dimenticato gli abusi di potere e le ruberie durante la dittatura dei Marcos durata 14 anni. I cortei sono una riaffermazione della determinazione a resistere all’eredità di corruzione e repressione tramandata a Marcos Jr.”
Il CPP afferma che le imponenti manifestazioni del 21 settembre segnano una forte rinascita del movimento di protesta di massa “con al centro le forze democratiche nazionali”. Si tratta delle più grandi proteste dal 2013, e il CPP ribadisce che ciò è altamente significativo perché arriva dopo sforzi incessanti delle forze di sicurezza statali per reprimere le voci dissenzienti nel paese. Queste imponenti manifestazioni sono il risultato “sia delle condizioni oggettive di crisi economica e politica, sia del paziente lavoro delle forze patriottiche e democratiche organizzate”.
Secondo il CPP, le “proteste diffuse possono accumulare così tanta forza da trasformarsi in un’immensa sollevazione popolare capace di rovesciare i Marcos, i Duterte e tutti i loro complici dal potere”. Il CPP ricorda che il “popolo filippino ha già esercitato tale potere due volte, nelle insurrezioni di EDSA del 1986 e del 2001”.
Il CPP aggiunge: “Le proteste contro la corruzione acquisteranno ancora più forza man mano che si uniranno altri settori, in particolare i lavoratori, le masse semi-proletarie dei disoccupati nelle comunità e le masse contadine nelle campagne. Sono loro a costituire la maggioranza del popolo. È certo che si solleveranno in numero sempre maggiore quando saranno sempre più coinvolti in attività culturali ed educative che colleghino le questioni della corruzione e del capitalismo burocratico ai loro problemi concreti di bassi salari, disoccupazione, espropriazione delle terre e impoverimento economico.”
Secondo il CPP, le proteste diffuse “hanno ulteriormente rafforzato la determinazione dei rivoluzionari. Essi devono lavorare con vigore per condurre educazione politica ed espandere le diverse organizzazioni rivoluzionarie clandestine del Fronte Nazionale Democratico. Anche i combattenti rossi del Nuovo Esercito del Popolo (NPA) traggono ispirazione dalle manifestazioni di massa e sono più che mai determinati a portare avanti la guerra popolare per realizzare l’aspirazione del popolo al cambiamento rivoluzionario”.