18 maggio 2025.

Condividiamo qui la traduzione non ufficiale di una nota che abbiamo ricevuto dal quotidiano rivoluzionario Servir al Pueblo, che è stato recentemente represso e la cui pagina web è stata chiusa:

 

Cari lettori, amici e compagni,

 

Oggi, 17 maggio 2025, abbiamo pubblicato un articolo in occasione del 45 ° anniversario dell’inizio della Guerra Popolare in Perù. Nell’articolo, non solo abbiamo discusso il significato storico del 17 maggio 1980 per la lotta di classe in Perù e nel mondo, ma abbiamo anche affermato che questa Guerra Popolare continua ancora oggi. Sebbene la rivoluzione peruviana sia di grande importanza per i rivoluzionari e i democratici progressisti di tutto il mondo, rimane in gran parte sconosciuta nello Stato spagnolo. Per questo motivo, l’abbiamo sempre diffusa e sostenuta con il massimo impegno.

 

Questo non ha fatto piacere all’imperialismo yankee. Poco dopo la pubblicazione del nostro articolo, il server WordPress – parte del monopolio tecnologico dell’imperialismo yankee – ha improvvisamente chiuso il nostro sito web. Dopo più di tre anni, hanno chiuso il nostro sito, sostenendo che vi fossero violazioni dei termini di servizio dovute ad “attività illegali”. Senza ulteriori spiegazioni, è chiaro che considerano la diffusione delle Guerre Popolari in corso un’”attività illegale”. Dalla nostra fondazione nell’aprile 2022, abbiamo diffuso informazioni sulle lotte rivoluzionarie in tutto il mondo, incluso il Perù. La tempistica di questa censura non è casuale. Viviamo in un momento storico di grande decomposizione dell’imperialismo globale e di crisi del capitalismo burocratico in Perù, e la nostra stampa è diventata una piccola ma importante parte della rete per coloro che cercano informazioni sulle Guerre Popolari in Perù, Turchia, India e Filippine.

Fin dalla nostra nascita, non abbiamo voluto essere solo un blog di informazione. Abbiamo cercato di fonderci con la gente e di servire le lotte di classe. Circa 16 numeri stampati e diversi supplementi speciali testimoniano il nostro lavoro, grazie al quale abbiamo dato voce ad alcuni dei lavoratori più poveri e sfruttati della nostra classe (come le sarte di Elche o i lavoratori stagionali di Albacete), documentato sfratti di centri sociali (come la Bankarrota di Madrid o la Ca Caixeta di Valencia) e realizzato reportage laddove era necessario dire la verità (come il reportage su Paiporta dopo il “DANA”). Inoltre, abbiamo contribuito alle discussioni teoriche tra rivoluzionari su temi cruciali come la necessità di un boicottaggio delle elezioni, la militarizzazione, la reazione e la fascistizzazione dello Stato, la libertà di tutti i prigionieri politici e l’infiltrazione della polizia nei campi di protesta per la Palestina.

Né la censura né la repressione fermeranno i nostri obiettivi. Continueremo a diffondere lotte rivoluzionarie e di massa in ogni modo possibile.

Se i nostri appelli non dovessero avere successo, lavoreremo a un nuovo sito web. Per ora, rimaniamo attivi sui social media X (@serviralpueblo_) e siamo raggiungibili tramite il nostro indirizzo email ( serviralpueblo@protonmail.com ). Per quanto riguarda le nostre copie cartacee, continueranno a essere distribuite e saranno disponibili in occasione di alcune manifestazioni nello Stato o presso i nostri punti di distribuzione a Madrid, Valencia e Albacete.

Saluti rivoluzionari

Servir al Pueblo