Volantino aggiornato agli ultimi avvenimenti per le prossime iniziative.


 

Negli ultimi giorni è mutata la situazione per la popolazione palestinese della striscia di Gaza. L’indomita resistenza di questo popolo e la forte e crescente pressione internazionale contro il genocidio in atto, che minaccia di mettere in discussione gli stessi governi dei vari Stati imperialisti e, in genere, di quelli reazionari, hanno costretto l’imperialismo americano a cambiare tattica. Se sino a pochi giorni fa Trump ha sostenuto la linea genocida dello Stato d’Israele, adesso propone un accordo di pace che, in primo luogo, ha lo scopo di disinnescare la pressione delle masse popolari di tutto il mondo e di garantire, almeno nell’immediato, una tregua per lo Stato d’Israele per quanto riguarda l’iniziativa della resistenza palestinese e, in secondo luogo, ha l’obiettivo di affiancare lo Stato d’Israele, sempre più in difficoltà, con una presenza forte, garantita da un protettorato di USA e GB sulla striscia di Gaza.

Giustamente le forze della resistenza palestinese e quelle del movimento internazionale di sostegno alla lotta del popolo palestinese vedono oggi questa svolta tattica come un esito della propria iniziativa e quindi come una parziale vittoria. Altrettanto giustamente le forze della resistenza palestinese si stanno ponendo il problema di come usare al meglio il mutamento intervenuto, sotto il profilo tattico, a tutela del popolo palestinese e in rappresentanza dei suoi interessi di prospettiva. È quindi assolutamente necessario che il movimento di solidarietà internazionale con il popolo palestinese continui a svolgere il suo compito e a manifestare il proprio internazionalismo sostenendo oggi, con una pressione crescente, gli sforzi del popolo palestinese per strappare tutto quello che è possibile a proprio vantaggio.

Se questa è la situazione sul piano tattico, non c’è però alcun segno che indichi che essa sia mutata sul piano strategico. Anzi sotto questo profilo si può sostenere che la svolta tattica impressa da Trump alla situazione abbia come effetto solo quella di approfondirla e generalizzarla. Sotto il profilo strategico il piano di Trump è quello di rafforzare l’oppressione semi-coloniale non solo nei confronti del popolo palestinese, ma anche nei confronti dei popoli di tutta la regione, dal Medio Oriente all’Africa del Nord. Sempre più stretto quindi, perché sempre più reso evidente dai fatti stessi, sarà il legame tra il sostegno al popolo palestinese e la necessità della lotta non solo contro lo Stato genocida d’Israele, ma questa volta anche contro l’imperialismo USA e, insieme, contro quello russo e cinese che, nei confronti dei popoli oppressi e della ribellione dei popoli e delle masse popolari degli stessi paesi imperialisti, colludono con Trump nella pratica della controrivoluzione mondiale. Sempre più all’ordine del giorno risulterà il compito della preparazione della rivoluzione proletaria mondiale contro tutti gli Stati imperialisti, tramite la fusione delle lotte di liberazione nazionale con quelle di Nuova Democrazia e, nei paesi imperialisti marginali come l’Italia, di Democrazia Popolare sulla via del socialismo.

Il popolo palestinese si sta preparando per nuove storiche battaglie. È compito dei proletari avanzati, dei sinceri democratici, degli effettivi comunisti, degli antifascisti e degli internazionalisti di tutto il mondo continuare la lotta a sostegno del popolo palestinese e prepararsi costruendo le organizzazioni politiche e di massa rivoluzionarie per lo scontro epocale che si delinea all’orizzonte.

PER LA DEMOCRAZIA POPOLARE