Il giorno dopo il grande sciopero generale di venerdì 3 ottobre che ha visto scendere in piazza due milioni di lavoratori e di giovani in più cento manifestazioni, il lunghissimo corteo della manifestazione nazionale di Roma ha riempito completamente Piazza San Giovanni. Nella giornata del 3 ottobre ci sono stati scontri con la polizia e varia arresti mentre in occasione della manifestazione nazionale di sabato ci sono state pesanti intimidazioni e vari autobus di manifestanti sono stati bloccati sulle autostrade.
Le diverse forze politiche e sindacali che hanno contribuito alla riuscita di queste enormi iniziative sono ovviamente caratterizzate da posizioni ed intenti differenti. Il sindacato CGIL legato al PD ed esponenti di questo partito come del M5S [movimento 5 stelle] e di AVS [alleanza verdi-sinistra] hanno partecipato con l’obiettivo di porsi come punto di riferimento politico, in apparente contrapposizione al governo Meloni in carica, per il grande movimento di sostegno alla resistenza del popolo palestinese. Un intento caratterizzato da finalità elettorali a cui si accompagna la volontà politica di pacificare ed incanalare il movimento di massa che è sorto in Italia e quindi anche di contribuire alle manovre diplomatiche ed egemoniche che accompagnano oggi la guerra contro il popolo palestinese e che mirano al disarmo della sua resistenza.
Sia il 3 che il 4 ottobre sono stati distribuiti, dai collettivi di Per La Democrazia Popolare migliaia di volantini a Roma ed in varie città d’Italia e, nella giornata del 4, è stato formato un piccolo contingente internazionalista dietro uno striscione della Lega Internazionale Antimperialista e sono stati lanciati slogan contro il governo fascista ed a sostegno della Palestina e delle rivoluzioni dei popoli oppressi.
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